Lavoriamo con la fantasia su questo paradosso e proviamo ad immaginare come raccontarlo ai nostri bimbi…
Questa sera al TG hanno annunciato che con un provvedimento sperimentale e d'urgenza da domani non si pagherà più nessun tributo allo Stato ed a qualsiasi altro ente pubblico: niente più IRPEF, nessuna imposta sui redditi, niente IVA, nessuna accisa, nessun contributo, insomma nulla di nulla!
Ovviamente non ci possiamo credere ed andiamo a letto con l’idea che sia solo una grande presa in giro pre campagna elettorale! Al mattino usciamo di casa per andare al lavoro e dopo l’irrinunciabile colazione nel classico bar ci stupiamo che sia costata un po’ di meno. Anche il pedaggio in tangenziale costa un po’ di meno, ma quando ci fermiamo dal benzinaio per fare il pieno proprio non ci possiamo credere: è costato circa un terzo di quanto normalmente paghiamo! Ci spiegano che questo enorme risparmio è conseguente al venir meno di accise ed IVA e ci sentiamo immediatamente più ricchi avendo finalmente compreso che la notizia sentita al TG della sera prima non era una bufala…
Arrivati al lavoro il confronto con i colleghi amplifica l’agitazione e l’entusiasmo, ma quando vengono consegnate le buste paga si sentono urla e boati come se avesse segnato la nazionale alla finale dei mondiali! Il netto in busta è più che doppio rispetto al solito: il datore di lavoro non ha operato ritenute fiscali ed inoltre ha pagato al lavoratore anche la componente previdenziale che normalmente versa all’INPS.
Si guadagna il doppio e si spende circa la metà…in un solo giorno è quadruplicato il potere d’acquisto!
L’entusiasmo di quella giornata irripetibile però svanisce presto vedendo successivamente che:
- i nonni non hanno più ricevuto la pensione – hanno però annunciato loro che gli verrà rimborsato in unica soluzione il montante che residua (se residua) dei contributi a suo tempo versati al netto delle pensioni già erogate finora;
- anche la mamma, che insegna alle scuole medie ed è quindi un dipendente pubblico, è stata informata che per il prossimo mese non le sarà più garantito lo stipendio, ma dicono di stare tranquilla perché l’istruzione continuerà ad essere pubblica seppur a fronte del pagamento di un corrispettivo specifico da parte delle famiglie;
- è stato imposto di accantonare almeno il 25% del proprio reddito in una qualche forma di risparmio vincolato da cui attingere solo a seguito di conclamato stato di bisogno o quando non si sarà più in grado di lavorare;
- è stata resa obbligatoria l’accensione di 3 nuove coperture assicurative: oltre alla classica RC auto ora si è costretti a stipulare una polizza sanitaria, una infortuni ed una sulla vita (che sarebbe più chiaro dire che è sulla morte);
- il traffico urbano si è intensificato tantissimo visto che non circolano più autobus, tram e metropolitane e considerato che ormai per muoversi su 4 ruote il trattore è diventato il mezzo ideale tante sono le buche nelle strade;
- i cassonetti dell’immondizia strabordano di rifiuti che nessuno passa più a raccogliere;
- l’erba dei parchi è cresciuta a dismisura, la biblioteca, i musei e tanti centri sportivi hanno chiuso;
- la microcriminalità è sempre più diffusa, il sistema delle forze dell’ordine e quello militare devono essere integralmente riorganizzati, mentre le polizie private, prese d’assalto, non sanno più come comportarsi anche alla luce dei tempi della giustizia che sono diventati ancor più “biblici” in attesa che la riforma della magistratura sia completata;
- gli ospedali pubblici sono nel caos più totale: i ticket sanitari sono diventati non un semplice contributo per il servizio medico che si riceve, ma un vero e proprio corrispettivo e ci rendiamo subito conto che questo è cresciuto ben oltre quanto pensavamo essere cresciuto il nostro potere d’acquisto…
In Parlamento, dopo l’introduzione della Legge “Nessuna tassa, nessuna spesa”, sono rimasti solo gli eletti che hanno accettato di prestare la propria opera a titolo assolutamente gratuito e stanno lavorando duro a servizio del Paese per riorganizzare lo le funzioni pubbliche e per rimborsare il debito pubblico accumulato negli ultimi 150 anni. Stanno cercando di vendere ai privati di tutto il mondo gran parte del patrimonio immobiliare ed infrastrutturale perché possano organizzarsi, nel rispetto delle nuove Leggi, per gestire gran parte dei servizi (sanità, istruzione, manutenzione di strade, porti e aeroporti, gestione dei rifiuti, sicurezza, giustizia, assistenza sociale, arte e cultura…) che fino ad ora erano stati coordinati e gestiti in massima parte dallo Stato e dagli enti pubblici.
Il percorso è complicato perché si sta riscontrando che non tutte le attività sono economicamente interessanti per i privati. Nonostante questi possano offrire i servizi “ex-pubblici” a normali prezzi di mercato alcuni dovrebbero esser fatti pagare talmente cari che molti cittadini, seppur interessati, non sarebbero in grado di sostenerne il relativo onere.
Inoltre, a titolo d’esempio, vengono reintrodotti il servizio militare e quello civile, da prestarsi però più volte nel corso della vita, per garantire, tra l’altro, l’ordine pubblico, il pronto intervento in caso di incendi o emergenze, la protezione civile ed altri servizi di coordinamento quali l’anagrafe, la cancelleria dei tribunali, la selezione ed accoglienza dei rifugiati politici…Vengono organizzate e rese obbligatorie a turno nei fine settimana le corvè per la manutenzione di aree verdi, strade secondarie; viene imposta a ciascun fabbricato la pulizia e la cura di marciapiedi e bordi stradali ad esso prospicienti e le famiglie più benestanti e con le abitazioni più grandi a turno dovranno ospitare e dare sostegno economico e morale per alcuni anni alle persone disabili ed indigenti…
Morale della favola: facendo parte di uno Stato o, più in generale, di una qualsiasi comunità, grande o piccola che sia, ciascuno di noi è chiamato, in un modo o nell'altro, a DARE, in ragione delle proprie capacità e senza che necessariamente debba ricevere in cambio qualcosa di analogo valore, ma ricordiamoci che il dovere di pagare le tasse NON deve mai essere confuso con il nobile gesto del DONARE.