L’IRPEF è la Regina di tutte le tasse: è nobile, sofisticata, esigente ed ama girovagare per l’Italia con due damigelle chiamate Addizionali che cambia di volta in volta a seconda della regione e del comune in cui va a far visita.
L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche è quella che meglio di ogni altra cerca di mettere in pratica i principi costituzionali relativi alla capacità contributiva ed alla progressività della tassazione. Colpisce il reddito che ciascuna persona residente Italia ha prodotto in un anno: generalmente la produzione del reddito coincide con il suo incasso, ma esistono alcune eccezioni. Il prelievo cresce progressivamente al crescere del reddito complessivo: le aliquote infatti passano dal 23% al 43% rispettivamente per scaglioni di reddito fino 15.000 euro e oltre 75.000 euro. Inoltre è previsto un articolato sistema di detrazioni e deduzioni che mira a ridurre il prelievo in ragione per esempio del numero di figli o famigliari che si hanno a proprio carico, della tipologia di attività che genera prevalentemente il reddito, delle spese che si è costretti a sostenere (per istruzione, cure sanitarie, previdenza, assistenza) o che si è deciso di sostenere, ma che lo Stato ritiene opportuno promuovere ed incentivare (recupero del patrimonio edilizio, risparmio energetico, attività sportiva dei propri figli, investimento in giovani imprese italiane innovative, finanziamento degli enti di beneficenza, ricerca e volontariato…).
L’IRPEF viene pagata a titolo d’acconto durante lo stesso anno in cui vengono prodotti i redditi sia tramite il versamento spontaneo di due rate stimate sulla base del reddito dichiarato l’anno prima (40% a giugno e 60% a fine novembre) sia tramite diverse tipologie di ritenute che vengono operate alla fonte a seconda dei casi dal soggetto (chiamato sostituto d’imposta) che liquida il compenso alla persona fisica in questione. Il saldo dell’IRPEF dovuta deve essere calcolato e, se a debito, versato entro il 30 giugno dell’anno successivo. In alcuni casi gli acconti pagati e le ritenute subite potrebbero essere superiori a quanto effettivamente dovuto ed in questo caso nella dichiarazione dei redditi emergerà un credito d’imposta che potrà essere chiesto a rimborso o utilizzato per pagare in compensazione altre tasse e contributi eventualmente dovuti.
Lo Stato con l’IRPEF incassa circa 170 miliardi di euro ogni anno che rappresentano largo circa il 22% del totale delle Entrate. L’IRPEF è quindi la tassa che genera per lo Stato il gettito più rilevante e che viene generato per circa il 52% del suo totale da appena il 14% dei contribuenti con redditi più elevati (oltre 35.000 euro) a dimostrazione che è una imposta veramente progressiva e nobile sebbene un po’ sofisticata come solo una regina sa essere.