CON-TANTI SALUTI

Da oggi 1° luglio 2020 scende a 1.999,99 euro l’ammontare massimo del denaro contante (o di titoli al portatore) che può essere impiegato per regolare transazioni economiche o finanziarie di qualsiasi genere a prescindere che i soggetti siano persone fisiche o giuridiche.

Ricordiamo che il divieto sussiste anche qualora l’impiego del contante sia artificiosamente frazionato in più momenti con importi sotto soglia, ma riconducibili ad una medesima operazione il cui valore complessivo vada dai 2.000 euro in su.

E' ormai conclamata da diversi anni la tendenza a voler ridurre l’utilizzo del denaro contante per contrastare l'evasione fiscale.

Ne sono dimostrazione, tra l’altro:

1) la richiesta di tracciabilità per poter beneficiare di detrazioni ed agevolazioni di carattere fiscale tra cui ricordiamo la novità di quest’anno che prevede il pagamento tracciato anche per poter beneficiare del 19% di detrazione relativamente a:

  • spese per l’iscrizione dei ragazzi ad attività sportive;
  • spese di affitto sostenute dagli studenti fuori sede;
  • spese legate alla frequentazione di scuole di istruzione secondaria e Università;
  • spese funebri;
  • spese per badanti;
  • spese mediche;

2) la richiesta di tracciabilità per poter dedurre i costi del carburante da parte delle partite IVA;

3) il riconoscimento di qualche forma di rimborso/contributo ad alcuni operatori economici obbligati a dotarsi di POS e ad impiegare strumenti utili ai pagamenti elettronici.

Su questa linea è già previsto per legge che il limite all’utilizzo del contante scenderà a 1.000 euro dal 1 gennaio 2022.

Le sanzioni per le violazioni di cui sopra vanno da 2.000 a 50.000 euro e se per caso si scoprissero violazioni per importi superiori ai 250.000 euro (per cui servirebbero camion interi di denaro contante ed effettivamente ogni tanto si ha notizia della scoperta di qualche mezzo del genere) le sanzioni sarebbero addirittura quintuplicate.

Inoltre si segnala che l’utilizzo in modo frequente e significativo del denaro contante costituisce elemento di attenzione ai fini della valutazione e dell’eventuale segnalazione dell’operazione o del soggetto che lo impiega da parte di tutti gli operatori sottoposti alle disposizioni in materia di antiriciclaggio.

Anche l’ormai famoso team di esperti guidato da Colao, nella presentazione del proprio piano ritiene che debba essere quanto più possibile diminuita la circolazione del denaro contante, ma anziché agire sulle punizioni ha proposto di incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici introducendo specifiche deduzioni/detrazioni dall’IRPEF, lotterie instant-win, crediti d’imposta per gli esercenti e accordi con il sistema bancario per riduzione delle commissioni.

Inoltre propone di scoraggiarne l’uso mediante una sorta di ritenuta d’acconto IRPEF da applicarsi sui prelievi di contante ed ipotizza di fare pressioni a livello europeo per mettere fuori corso le banconote di taglio più elevato da 200 e 500 euro.

Le statistiche indicano l’Italia al 23° posto tra i 27 Paesi dell’Unione Europea per numero di numero di transazioni effettuate con moneta elettronica.

Sempre per numero di transazioni (non certo per valore) in Italia l’85% delle operazioni avviene ancora a mezzo contanti anche se ovviamente per valore tale percentuale scende drasticamente.

Dei conoscenti cinesi mi hanno riferito che in Cina anche nelle province più arretrate e tra le fasce di popolazione più umile persino i pagamenti relativo all’acquisto di qualche prodotto agricolo esposto direttamente dai contadini sul lenzuolo in condizioni di assoluta povertà avvengono da remoto o tramite smartphone mediante tecnologie contact less.

La strada del CASH LESS è ormai tracciata, ma credo che ci vorranno ancora un po’ di anni prima di porgere i nostri ultimi saluti al contante.

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