Il caso ha voluto che proprio il giorno della festa dei lavoratori sia entrato in vigore il D.L. 34/2019 che contiene un insieme articolato di misure agevolative che avrebbero l’intento di sostenere la crescita economica asfittica delle imprese italiane e di contrastare il trend negativo degli investimenti.
Le misure per il rilancio dell’economia italiana passano per quattro macro tematiche che richiamano nella loro prima lettera la i di Italia e precisamente quella di Investimenti, Incentivi, Imprese ed Immobili. L’introduzione non è farina del nostro sacco, ma rappresenta una sintetica parafrasi di quanto diffuso ai giornali con il comunicato stampa del MEF che aveva a suo tempo annunciato il provvedimento poi denominato Decreto Crescita (e da qui il senso dell'immagine di street art fotografata sul portone di una scuola).
Dei 51 articoli del DL anche solo la semplice elencazione di tutti i loro titoli potrebbe essere troppo lunga per mantenere l’attenzione nella lettura quindi ancora una volta ci limiteremo a dare evidenza esclusivamente delle misure che riteniamo di più ampia portata e/o di maggior interesse per la nostra particolare clientela.
- Viene reintrodotto il super ammortamento relativo al 30% del valore degli acquisti di beni materiali strumentali nuovi sempre con l’esclusione dei veicoli e degli altri mezzi di trasporto di cui all’articolo 164 Tuir. Mentre da una semplice interpretazione letterale della nuova disposizione e dal confronto con l’analoga disposizione introdotta per la prima volta con la Legge di Stabilità 2016 parrebbe essere venuta meno l’esplicita esclusione per l’acquisto di fabbricati strumentali nuovi (e questo sarebbe coerente con l’intenzione dichiarata di cercare di risollevare il comparto immobiliare). Viene però introdotto un limite massimo di 2,5 Milioni di Euro per investimenti effettuati dal 01.04.2019 al 31.12.2019, o entro il 30.06.2020 alle due condizioni, da verificarsi al 31.12.2019, di accettazione dell’ordine dal fornitore e pagamento di un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.
- Viene semplificato il calcolo della cosiddetta mini Ires, introdotta con la Legge di Bilancio 2019. La riduzione dell’aliquota IRES non è più collegata all’effetto combinato degli utili non distribuiti con l’incremento di occupazione ed investimenti, ma un po’ come il precedente Aiuto alla Crescita Economica che premiava la patrimonializzazione delle imprese torna ad essere semplicemente collegato all’accantonamento degli utili a riserve disponibili (nei limiti dell’incremento di patrimonio netto complessivo rispetto a quello risultante nell’esercizio in corso al 31/12/2018 senza considerare il relativo risultato netto). Il beneficio è crescente negli anni in sarà corrispondente ad una riduzione del 1,5% nel 2019, del 2,5% nel 2020, del 3 % nel 2021 e del 3,5% dal 2022. A regime quindi, per le imprese più virtuose, l’aliquota IRES potrà scendere sino al 20,5%.
- Viene progressivamente aumentata la deducibilità dalle imposte sui redditi dell’IMU sugli immobili strumentali (deduzione del 50% nel 2019, 60% nel 2020 e 2021, 70% a regime dal 2022).
- Viene introdotta su base opzionale la facoltà di beneficiare dell’articolata disciplina del patent box senza dover gestire la lunga procedura di ruling preventivo con l’Agenzia delle Entrate.
- Vengono introdotti particolari incentivi per la valorizzazione edilizia tramite applicazione in misura fissa delle imposte di registro, ipotecarie e catastali (appena 600 euro complessivamente) sugli atti di compravendita di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, purché destinati ad essere demoliti, ricostruiti conformemente alla normativa antisismica e col conseguimento della classe energetica A o B e venduti nei successivi 10 anni. L’agevolazione dell’imposte d’atto in misura fissa riguarderà anche i futuri acquirenti delle nuove unità immobiliari derivanti dall’operazione.
- Viene estesa la portata dell’agevolazione relativa alle detrazioni collegate ad interventi di riqualificazione edilizia di abitazioni site in comuni a rischio sismico. Si tratta del cosiddetto “sisma bonus” che prevede una detrazione in capo all’acquirente pari al 75% o addirittura dell’85% entro un massimo di spesa di € 96.000 del costo di acquisto di abitazioni demolite e ricostruite con un intervento da consenta la riduzione del rischio sismico dell’edificio rispettivamente di una o due classi. La novità è che mentre fino al 30 aprile 2019 tale agevolazione si poteva usufruire solo per immobili ubicati in comuni soggetti al livello massimo di rischiosità sismica (livello 1) ora potrà riguardare anche aree territoriali con rischio 2 e 3. Ricordiamo che le zone a rischio 4 sono quelle a più basso rischio sismico e che un tempo erano considerato come aree non a rischio.
- Viene introdotta un’ulteriore forma volta a rendere quanto più possibile di immediata fruibilità la detrazione per interventi di riqualificazione energetica o quelli relativi volti al miglioramento strutturale degli stessi (sempre collegati al rischio sismico ma senza integrale demolizione e ricostruzione). La nuova misura prevede la facoltà per il committente di optare in accordo con l’impresa appaltatrice per uno sconto sul corrispettivo dovuto, in luogo all’utilizzo diretto della detrazione o della cessione a terzi del relativo diritto. Tale “sconto” sarà rimborsato al fornitore tramite riconoscimento di un credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione in 5 quote annuali costanti invece che nelle 10 ordinariamente spettanti al contribuente committente.
- Si introducono misure volte ad incentivare la tutela dei marchi storici italiani ed altre volte ad aiutare le imprese costrette a difendersi dalla concorrenza internazionale che sfrutta il cosiddetto “italian sounding”. In ottica invece di incentivo allo sviluppo delle esportazioni viene introdotta un nuovo credito d’imposta collegato alla partecipazione delle Pmi a fiere internazionali. Il contributo è pari al 30% delle spese entro un massimo di € 60.000. Purtroppo rileviamo fin da ora che i fondi destinati a questa agevolazione sono appena 5 M€ e che il contributo non verrà spalmato in funzione delle richieste, fino quasi a ridurlo a qualcosa di non significativo come era capitato per esempio con il bonus pubblicità nel 2018, ma l’ammissione al beneficio avverrà in funzione dell’ordine cronologico di presentazione delle domande. Aspettiamoci dunque l’ennesimo click day.
Si segnalano ancora alcune novità introdotte dal Decreto Legge che non hanno a che vedere con aiuti ed agevolazioni alle imprese ed in particolare:
- la possibilità concessa a regioni ed enti locali vari di aderire alla cosiddetta rottamazione dei ruoli affidati ai concessionari per la riscossione dando dunque la possibilità di beneficiare di un abbattimento di sanzioni, interessi di mora e spese di riscossione;
- l’introduzione per i contribuenti forfettari, quale eccezione alla regola generale, di dover adempiere con effetto retroattivo all’1/1/19 agli obblighi tipici del sostituto d’imposta con esclusivo riferimento a rapporti di lavoro dipendente o assimilati
- ulteriore ampliamento delle agevolazioni per il rientro in Italia di lavoratori, docenti e ricercatori residenti all’estero da più di due anni;
- estensione (ma con modalità e tempi da definire in sede attuativa) della fatturazione elettronica anche in relazione agli scambi che avvengono con San Marino;
- viene ridotto l’obbligo informativo delle imprese aventi rapporti con il pubblico: in particolare viene definito che l’informazione debba essere data esclusivamente con riferimento a “sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria” di importo annuo superiore ad € 10.000; anche le sanzioni sono state riviste con una maggior dose di buon senso.