NON CI SONO SOLDI PER L’EDITORIA: IL BONUS PUBBLICITA’ C’E’ MA NON SI VEDE

E’ tempo di margherite: fiori semplici e comuni dei nostri prati, usati tradizionalmente dagli innamorati per capire se il loro sentimento sia ricambiato, sono simbolo di innocenza, verità e pazienza.

Sebbene non avessi fatto il test della verità con i petali di una margherita ero convinto che la disposizione che aveva istituito, a decorrere dall’anno 2018, il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali (art. 57 bis del decreto-legge n. 50 del 24/4/2017) fosse “andata a regime” e che per il 2019 non dovessero esserci più sorprese. Ma ancora una volta le mie aspettative sono state tradite proprio come quelle di un ragazzino follemente innamorato.

Dopo tre settimane di tentativi infruttuosi ed a 10 giorni dal termine per la trasmissione della comunicazione per accedere al bonus pubblicità tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate (31 marzo di ciascun anno) la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato un “innocente” comunicato sul sito del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria in cui spiega che sebbene le regolamentazione dell’agevolazione a sostegno dell’editoria sia di fatto “a regime”, la norma che ha istituito la misura disciplinando con regolamenti dedicati e con fior fior di modelli ministeriali, tracciati software tutte le procedure operative si è limitata a finanziarla per il 2018 (in parte fatto slittare a posteriori per il 2017).

Il breve comunicato si conclude con:

Per l’anno 2019, la misura non è stata ancora rifinanziata e, pertanto, non essendo disponibili le necessarie coperture finanziarie, non è possibile presentare le comunicazioni per l’accesso all’agevolazione. Il Dipartimento darà in ogni caso  tempestiva notizia della eventuale disponibilità di nuove risorse e delle procedure che saranno, in quel caso, attivate.

Abbiamo detto che la margherita è anche simbolo di pazienza e per coerenza di questa storia mi sto sforzando di cercare dentro di me quelle poche briciole che me ne rimangono.

Ho però tanto l’impressione che questo governo non abbia compreso l’importanza di questa norma sia per il settore dell’editoria (più in difficoltà di quanto si possa credere nonostante la crescita del digitale), sia per il variegato mondo delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che, da qualche tempo a questa parte, per sopravvivere devono necessariamente affiancare una buona comunicazione a prodotti e servizi di ottima qualità.

Anche a livello comunitario l’esecutivo italiano ha manifestato la propria contrarietà con riferimento alla Direttiva che è stata approvata la scorsa settimana dall’Unione europea in materia di riconoscimento del diritto d’autore da parte delle grandi piattaforme del web che veicolano contenuti editoriali.

Temo quindi che il Governo non abbia alcuna intenzione di trovare risorse per finanziare il Bonus Pubblicità nel 2019, ne tanto meno negli anni a venire.

Spero comunque di potermi ricredere. In caso contrario sarà comunque un esempio di coerenza politica più unico che raro!

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