CHI C’E’ C’E’

Ci ha fatto uno strano effetto domenica sera varcare nuovamente la soglia di una pizzeria ed occupare per primi i tavolini opportunamente distanziati nell’ampio spazio esterno che forse in un tempo ormai passato aveva ospitato due o più campi da bocce.

In Piemonte bar e ristoranti erano stati autorizzati solo dal giorno prima a far sedere i loro ospiti e si sono dovuti ingegnare nell’adattare il loro tipico modo di operare ad un contesto diverso ed ai protocolli di sicurezza imposti dalla "peste" del 2020.

La pizzeria in questione porta un nome che sembra studiato per l’occasione: “Chi c’è c’è”. Si trova in una minuscola frazione sperduta in mezzo ai boschi delle colline dietro Torino. Non ne conoscevo nemmeno l’esistenza nonostante sia a meno di 10 minuti di auto da dove viviamo e dobbiamo ringraziare Anna di avercela fatta scoprire. La gestione è famigliare, la ex bocciofila è di proprietà, fa anche da casa e l’attività probabilmente rappresenta un modo per arrotondare il guadagno di qualche altro mestiere. Hanno deciso di tenere aperto solo la sera di venerdì, sabato e domenica. Non ci sono camerieri ad accoglierti, ma sei tu che devi scrivere l’ordinazione ed andare a prendere il coperto essenziale e le bottiglie del bere: birra per i grandi ed acqua per i piccini.

Dalle 7 in avanti sono pronti a sfornare una pizza dietro l’altra. Il forno è piccolo e ne ospita solo una, ma una più buona dell’altra e di dimensioni extra large che viene servita su un grande tagliere già tagliata a spicchi. La cena è quindi scandita dai tempi di cottura, il tuo spicchio è sempre croccante e nell’insieme rappresenta anche una piacevolissima occasione di condivisione.

Nel corso della serata si è riempito solo un altro tavolo:  una coppia che si è posizionata così lontano che non sono nemmeno riuscito a focalizzare i loro volti. I bambini hanno potuto monopolizzare gran parte delle sedie del dehor trasformandole in navi dei pirati che venivano vicendevolmente assaltate! Quando ci siamo alzati era ormai buio ed i bimbi stanchi morti ma felici di essersi rivisti ed aver nuovamente giocato insieme dopo oltre mesi. E’ stata una magnifica serata, un po’ surreale come il conto di 32 euro a famiglia regolarmente scontrinati. Quanto vissuto in quelle due ore o poco più valeva oggettivamente almeno 10 volte tanto sia per noi che abbiamo pagato il conto sia per la signora che ce l’ha presentato felice di averci potuto accogliere ed ospitare.

Per molti aspetti associo questa esperienza a quella che sto vivendo in Starboost da qualche tempo a questa parte.

Domani sera inizia una nuova e rinnovata edizione di STARBOOST FOR ADVISOR dedicata in particolare ad avvocati e dottori commercialisti, ma aperta anche ai notai di ogni parte d’Italia. Sarà condivisa ON-LINE tra le 17,30 e le 20 dei prossimi 5 giovedì come meglio descritto qui

STARBOOST FOR ADVISOR AVVOCATI E COMMERCIALISTI

Anche noi contribuiamo quindi ad infoltire la già fittissima giungla dei corsi di formazione, se possibile ulteriormente prolificati negli ultimi mesi e tutti ormai gestiti rigorosamente a distanza.

So di poter sembrare un po’ fuori moda e probabilmente molto poco professionale, ma l’on-line non è tanto nelle mie corde e personalmente avrei preferito tenere la seconda edizione del corso in un prato offrendo a tutti i partecipanti una birra ed una splendida vista sulla città di Torino e le sue montagne, ma difficilmente avrebbero potuto raggiungerci Cristina da Reggio Calabria, Monica da Vicenza, Gigi dal lago d’Iseo e magari Maria Grazia da Cagliari.

Seppur a distanza sarà comunque una gioia risentirsi ed avere l’opportunità di conoscere persone nuove e di confrontarsi sulla necessità, sempre più forte, di fare impresa e di riuscire a condividerla insieme ad una squadra che si deve trovare il coraggio di immaginare sempre più grande.

Chi c’è c’è

 

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