L’idea di pagare le tasse è strettamente correlata al concetto del vivere in società, in gruppo e più in particolare a quello di STATO.
Lo STATO stabilisce innanzitutto quali tasse devono essere pagate, chi e quando le deve pagare e definisce i meccanismi con cui si calcola quanto ciascun “contribuente” deve.
Lo STATO, in linea di principio, si fida dei propri contribuenti e lascia che ciascuno calcoli quante tasse deve pagare nel rispetto della propria “capacità contributiva” che si manifesta nei vari momenti della sua vita. Spetta quindi al contribuente, dopo che ha calcolato quante tasse deve versare, procedere spontaneamente al pagamento delle stesse.
Lo STATO si occupa quindi di gestire e coordinare la riscossione (l’incasso) delle tasse e di andare a verificare che il calcolo delle tasse dovute e quanto pagato dai singoli contribuenti sia corretto. Questo lavoro di controllo viene fatto a campione perché è molto impegnativo ed oneroso visto che le tasse sono tante, i contribuenti sono ancora di più e le loro vite, da cui dipende l’ammontare delle tasse periodicamente dovute, sono estremamente variegate e di difficile ricostruzione ed interpretazione nonostante la mole di informazioni che i computer sarebbero in grado di elaborare velocemente.
Lo STATO infine svolge la delicatissima funzione di decidere cosa fare e come impiegare tutte le tasse che ha raccolto nel salvadanaio dei contribuenti. Le tasse sono quindi destinate ad essere spese, investite ed in parte restituite (redistribuite) ai vari contribuenti.
La prossima settimana cercheremo di iniziare a raccontare COSA E’ LO STATO per poter fare tutto questo…