Il 15 aprile 1883, 19 ragazzi pieni di entusiasmo si ritrovarono a Torino per formalizzare la costituzione della Società Canottieri Caprera richiamando nella denominazione e nel colore rosso delle proprie canottiere lo spirito garibaldino.
Il loro impegno comune si è rinnovato sino a oggi, di giorno in giorno, di anno in anno contagiando tanti altri ragazzi di ogni età e, in epoca successiva, anche signore e signorine che si sono fatti e fatte trasportare dalla passione per il fiume e per lo sport.
Sabato abbiamo potuto festeggiare il 140° compleanno di questo sodalizio insieme agli amici della Canottieri Cerea, un’altra storica società remiera che quest’anno avrà ben 160 candeline su cui soffiare…
VALENTINI’S
Per ricordare questo giorno e questo anno speciale uno di quegli entusiasti ragazzi, che da qualche settimana è già diventato nonno, si è inventato una garetta tra le due Società ultracentenarie sulla simbolica distanza di 300 metri che ha denominato Valentini’s.
Le due squadre sono composte da equipaggi misti di lui e lei che si sfidano in linea su 5 diverse imbarcazioni: singolo maschile, femminile, doppio, 4 di coppia e 8 con timoniere. Ogni micro regata è stata combattutissima, coinvolgente e divertente per il pubblico che ha osservato imbarcazioni punta a punta salire contro corrente verso che un traguardo volante fissato tra due boe rosse.
Valentini’s racchiude in sé tanti più significati di quanti se ne potrebbero immaginare. La gara di coloro che vivono lo sport come occasione per stare insieme, di confronto e di svago reciproco esattamente come l’omonimo parco del Valentino affacciato sul fiume che ha accolto oltre alle società ultracentenarie anche milioni di coppie di ogni età e di ogni epoca.
Il canottaggio, come in generale tutti gli sport, sono nati in ambienti prettamente maschili, ma nel tempo si sono evoluti interessando ed accogliendo anche le Signore. Possiamo dire che lo sport, sia esso individuale o di squadra, è inclusivo per definizione e, se poi eliminiamo anche il genere, in epoca di “gender fluid”, diventa quanto mai attuale e contemporaneo.
Mi piace inoltre immaginare che l'ideatore potesse anche pensare che lo sport possa coinvolgere ed appassionare anche persone che non siano necessariamente degli atleti o che semplicemente non abbiano fisici per diventare dei campioni assoluti. Anche “andando lentini” si può tagliare il traguardo punta a punta ed entusiasmarsi come se fosse veramente la “gara della vita”.
17 SECONDI
Passiamo da uno sport che si pratica guardando letteralmente indietro rispetto alla direzione che si percorre ad uno la cui storia è talmente “dietro” che probabilmente si confonde con quella stessa dell’uomo: la scherma.
Domenica ho sentito la notizia e poi visto il video degli ultimi secondi della finale femminile del campionato di spada Under23 e, nel vedere più volte le immagini di quegli ultimi secondi di gara, mi sono ripetutamente commosso. Nella scherma i movimenti e le stoccate sono tutt’altro che “lentini” e se a 17 secondi dalla fine cadi prendendo una storta sul piede di appoggio facendo poi fatica a reggerti in piedi non ci sono più speranze di contrastare gli affondi dell’avversario. Quell’avversario nel caso di specie si chiama Emilia Rossatti, ha 22 anni ed è in svantaggio di 3 stoccate che potrebbe con buona probabilità recuperare in quei 17 secondi che mancano alla fine. Ma quando il cronometro riparte invece che attaccare fa non uno ma più passi indietro: mantiene la guardia in segno di rispetto e lascia scorrere i secondi riconoscendo definitivamente la superiorità dell’avversaria infortunata. Al termine entrambe le duellanti si tolgono la maschera e si abbracciano scoppiando in lacrime.
IL SENSO PER IL COMMERCIALISTA
Queste storie parlano da sole per i valori che portano con sé, ma la ragione per cui un commercialista ha ritenuto opportuno parlarne potrebbe non essere scontata.
La nostra professione ci impone, da una parte, di predisporre continuamente bilanci, di commentarne gli equilibri raggiunti o da raggiungere, di cristallizzare e dare spiegazione a numeri volanti che per loro natura sono in continuo divenire e dall’altra ci chiede di fare da tramite tra Stato e Cittadino per la gestione e la liquidazione del contributo che ogni persona attiva è chiamata a dare o a ricevere in ragione delle proprie capacità e possibilità.
Il contesto in cui viviamo è sempre più complesso, competitivo, frenetico e l'atteggiamento di ciascuno di noi, volenti o meno, è diventato un po' più superficiale e un po' più insofferente.
Anche il commercialista, come il canottiere, è chiamato a guardare indietro per andare continuamente avanti. A volte è chiamato addirittura ad assumere il ruolo del timoniere, ma la barca non si muove senza gambe, schiena e braccia dei vogatori...
Anche il commercialista è spesso spettatore, ma a volte anche direttamente parte in causa di “duelli” combattuti all’ultima stoccata, di gare, tutt'altro che palpitanti, che si percorrono punta a punta fino ad un traguardo che a volte pare non arrivare mai sfinendo anche i più resistenti.
Per quel poco che può aver finora osservato dal suo cucuzzolo che, sebbene basso a piacere, offre comunque una visione d'insieme forse un po' più nitida, il commercialista auspicherebbe tanto che anche nella vita di tutti i giorni e non solo il sabato e la domenica:
- venisse praticato un po’ più di vero Sport;
- tutti sapessero cosa significa allenarsi;
- si vedesse qualche passo indietro in più e qualche aggressione pretestuosa o semplice presa di posizione in meno;
- si potesse respirare maggiormente l'entusiasmo di quei 19 ragazzi dallo spirito garibaldino.