Inizio questa nuova settimana sull’onda dell’entusiasmo delle due intense giornate di aggiornamento professionale per i Soci di COFIP tenutesi il 23 e 24 marzo. Non so se sia stata l’aria di Bologna, di quelle terre d’origine agricola, di tante persone laboriose ed intraprendenti o l’influenza del vicinissimo e nuovissimo parco agroalimentare di Fico (Fabbrica Italiana COntadina), ma ho avuto l’impressione che, ancora una volta, il confronto con Duilio Borettini e gli altri circa 120 colleghi presenti sia stato concreto ed al contempo estremamente stimolante dal punto di vista intellettuale.
E così Lorenzo Veroli e Simone Curati ci hanno illustrato l’aggiornamento degli strumenti MyGDI e BE CUBE che già abbiamo a disposizione per supportare imprese e famiglie nella ricerca e nell’utilizzo delle forme di finanziamento più aderenti alle proprie necessità. Potremmo dire, sintetizzandola all’ennesima potenza, che l’evoluzione di tali strumenti si fonda sulla capacità di valutare il grado di consapevolezza che la Persona o, più nello specifico, l’imprenditore hanno delle proprie potenzialità, della propria azienda e del settore in cui operano e di come tutto ciò potrà evolversi nel futuro.
Non vedo l’ora di poter apprendere ed iniziare a sperimentare sul campo, innanzitutto su di me, quale piccolissimo operatore economico, quel metodo scientifico di cui ci ha parlato Alberto Mason per mettere a fuoco ciò che i bravi imprenditori normalmente fanno senza rendersene conto.
Dell’ampio intervento di Fabio Carretta, che è anche riuscito a teletrasportarci per qualche minuto nell’affascinante Cina di oggi, mi ha colpito sentir ribadire da un uomo cresciuto nel mondo della finanza quanto sia importante, specie nell’ambito di operazioni straordinarie, collaborare con più Persone, conoscerle e cercare di comprendere il contesto culturale da cui provengono.
Personalmente ho provato a fornire alcuni cenni circa l’evoluzione dei sistemi di pagamento ed i nuovi servizi che potranno essere attivati da operatori non necessariamente bancari sfruttando l’apertura della recente Direttiva PSD2 e le tecnologie più evolute di raccolta ed elaborazione dei dati. Non sono sicuro di esser riuscito a trasmetterlo, ma sono convinto che le novità di cui abbiamo parlato saranno di rilevanza epocale.
Ha chiuso i lavori Ivano Baroffio alimentando la nostra autostima e facendoci riflettere sull’opportunità di rimboccarsi le maniche e darci sempre da fare in prima persona.
In questo fine settimana ho però anche maturato un grande insegnamento per puro caso, grazie ad un piccolo guizzo di curiosità che ha avuto la meglio sulla stanchezza della lunga giornata di venerdì. In una "giostra" di Fico ho toccato con mano un esempio di coltivazione idroponica: ho messo un paio di minuscoli semi di basilico al centro di un cubetto di lana di roccia di pochi centimetri di lato e poi l’ho incastrato in una rastrelliera in modo che la sua base poggiasse nell’acqua. Quell’acqua, insieme ad una giusta dose di luce e di calore artificiali farà germinare quei semini che con il tempo svilupperanno le prime foglie per poi diventare una vera e propria piantina. Al fondo della giostra c’erano i cubetti adagiati da coloro che erano passati alcune settimane prima di me…in mezzo a tante piante di cicoria e rucola ne ho trovata anche una di basilico, istintivamente ho strappato una foglia e l’ho assaggiata. Non volevo crederci, ma devo ammettere che alla vista, al tatto, al gusto e persino all’olfatto era molto simile a quelle che d’estate raccolgo nel mio orto. Ho così imparato che a parità di risultato il percorso con cui lo si raggiunge può fare la differenza...