In motorino faccio tanti chilometri: casa ufficio e ritorno sono come minimo 45 al giorno a cui si aggiungono tutti quelli percorsi in città per lavoro e per piacere e tra “discese ardite e le risalite” sicuramente spremo molto i miei cavalli a due ruote.
Prossimo ai 30.000 km, per esperienza, sapevo che presto mi avrebbe abbandonato anche l’ultimo fido compagno e così con il nuovo anno mi ero lanciato nell’ordinarne uno totalmente elettrico beneficiando della proroga degli ecoincentivi per la rottamazione di quelli più inquinanti.
Il vecchio però si è rotto prima dell’arrivo del nuovo ME e così nelle ultime tre settimane ho riesumato una vespa ancora più vecchia. Una di quelle con il motore a due tempi che si avvia ancora tirando l’aria e spingendo sul pedale e quando non sei fortunato spingendola e saltandoci su al volo. Anche lei in questi giorni ha svolto un ottimo servizio e con la sua ruota di scorta mi ha anche consentito di tornare alla base un giorno che ho forato, ma di certo non mi ha risparmiato fumo, puzza e rumore.
Ieri invece è stato il primo vero giorno di ME dopo averci preso la mano domenica giocando a fare 8 sempre più stretti nei piazzali dei parcheggi e testandone reattività e maneggevolezza sulle strade bianche e polverose di campagna. Lunedì pioveva e per non traumatizzarlo eccessivamente gli ho consentito di ricaricare le batterie preferendo ancora la vespa!
Dopo l’effetto UAO generato dal silenzio e dal confort assoluto di guida sono però stato sorpreso dall’attenzione che mettessi nel dosare l’acceleratore.
Quando sei consapevole che l’energia che porti con te deve consentirti di tornare a casa la sera senza dover spingere, il suo impiego diviene automaticamente più accorto. Visto che un commercialista si occupa prevalentemente di economie, aziendali o famigliari, oserei dire che l’utilizzo di quella pura energia è stato economico nonostante l’autonomia dichiarata (70km) in via del tutto teorica mi avrebbe dovuto consentire di poter affrontare senza troppe preoccupazioni una mia giornata tipo.
Mia madre era solita ricordarmi che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”
E così non sapendo ancora bene come reagisse il nuovo compagno di avventure e soprattutto quali sorprese mi riservasse la giornata sono stato attento a pennellare le curve evitando tutto ove possibile di frenare per poi riaccelerare, in discesa ho cercato recuperare quanta più energia possibile, sebbene comunque troppo poca rispetto a quanta se ne consuma in salita, ed in pianura ho sfruttato lo spunto comunque “esplosivo” di un semplice filo di energia concessa ad un motore elettrico.
Nonostante la giornata sia stata intensa e ricca di incontri, confronti e spostamenti sono tornato a casa entusiasta con ancora il 13% di energia e teorici 9 chilometri di autonomia. La felicità cresce al pensiero che tutta l’energia che mi è servita per spostarmi durante il giorno veniva riprodotta dai pannelli fotovoltaici disposti sul tetto della nostra casetta.
***
Questa storia semplicemente per evidenziare come nonostante le risorse (tempo, denaro, beni, collaboratori, clienti…) siano limitate per definizione e spesso decisamente scarse con un po’ di buona volontà, un po’ di ingegno, i giusti compagni di viaggio ed un pizzico di fortuna (questa è economia!) si può riuscire a raggiungere l’obiettivo quotidiano ed attrezzarsi per affrontare le avventure del giorno successivo con le batterie nuovamente cariche.
In questi giorni alcuni settori più di altri (tra cui a semplice titolo di esempio turismo, attività di somministrazione, trasporto di persone, intrattenimento, attività di formazione…) stanno patendo le conseguenze derivanti dalla comparsa del Corona Virus.
Se in prima battuta scarseggiano i clienti e languono i ricavi, presto anche la cassa ne soffrirà. E quando la cassa soffre è difficile ed anche piuttosto pericoloso proseguire.
Il Governo con il Decreto Legge n. 9 del 2/3/2020 ha introdotto diverse misure urgenti per il sostegno di famiglie, lavoratori ed imprese.
Con alcuni clienti stiamo già definendo gli appuntamenti con le banche per cercare di chiedere per tempo la sospensione per un anno del pagamento delle quote capitale o un allungamento dei piani di ammortamento in ossequio all’accordo tra ABI e le associazioni che rappresentano le PMI rinnovato alla fine del 2018 e valido per tutto il 2020.
Sicuramente l’estensione del Fondo di Garanzia del Medio Credito Centrale introdotto dall’articolo 25 del citato DL offerto per 12 mesi a garanzia diretta dell’80% del finanziamento concesso potrebbe essere un elemento molto utile se offerto alla banca nell’avanzare le proprie richieste. Purtroppo però tale misura attualmente è destinata esclusivamente alle imprese con sedi o unità locali ubicate nei comuni considerati “zone rosse” ed è volta a garantire un importo massimo di 2,5 Milioni di euro per singola impresa, ma lo stesso articolo concede al MEF la possibilità di estendere l’agevolazione anche alle PMI ubicate in aree territoriali diverse da quelle più colpite in ragione non solo della vicinanza geografica ma anche in funzione di filiere o settori particolarmente colpiti.
In ogni caso per evitare di dover spingere il motorino invece che venire trasportati è opportuno organizzarsi per tempo evitando, se possibile, di abusare della riserva di energia perché a quel punto potrebbe bastare una leggera salita per correre il rischio di dover scendere.