L'INIZIO DELLA STORIA E' SEMPRE UN PRETESTO
Quando ho pensato al giro 2020 per l’ormai tradizionale mini trekking autunnale tra “cielo e mare” avevo raccolto molte informazioni, esplorato la zona in anticipo, percorso anche alcuni tratti dei sentieri ma come sempre non è mai abbastanza per evitare l’avventura che si alimenta ogni volta che si imbocca un sentiero o si entra in un bosco.
Il periodo è sempre quello della cosiddetta estate di San Martino, che coincide con la seconda metà di ottobre, e la scusa è quella di provare a fare un ultimo bagno al mare.
Primo requisito fondamentale di questo mini trekking (mini non tanto per le distanze percorse, ma perché dura appena il tempo di un semplice fine settimana – trasferimenti inclusi) è quello di raggiungere il mare, toccarlo, respirarlo ed ascoltarlo dopo averlo osservato in lungo ed in largo dall’alto delle montagne che lo contengono e lo alimentano.
Secondo requisito fondamentale è stare in compagnia. Il cammino e con esso un po’ di fatica, le pause, la cena in rifugio o in uno sperduto agriturismo, gli imprevisti da dover gestire sono esperienze uniche che acquistano ancora più valore se condivise.
Saranno ormai almeno una ventina di anni che mi diverto ad esplorare tratti di costa coinvolgendo, anno dopo anno, persone spesso diverse tra loro.
LE ORIGINI DELLA TRADIZIONE
I primi giri credo di averli fatti con l'amico Enrico ed all’epoca erano vere e proprie avventure in cui si dormiva (in verità molto poco e male) all'addiaccio sotto qualche albero per contenere l’umidità della notte e con l’idea di potervi trovare rifugio arrampicandosi nel caso in cui qualche animale malintenzionato fosse venuto a farci visita...Nel tempo le esigenze sono cambiate e così l’organizzazione si è adattata riducendo i chilometri da percorrere ed aumentando i confort, ma lo spirito è rimasto assolutamente il medesimo ed anche il risultato.
All’ “edizione 2020” hanno partecipato oltre alla mia mogliettina ed alla nostra bimba (che sono state “precettate”!) una sua compagna di scuola, il fratellino Leo di 4 anni ed i loro sportivissimi giovani genitori in attesa da oltre 5 mesi del terzo figlio.
Nonostante le giovani marmotte e la mamma incinta il sabato abbiamo camminato, corso, giocato per circa 7 ore in un giro ad anello di una dozzina di chilometri tra Finalborgo e Borgio Verezzi passando per il promontorio della Caprazoppa.
I bimbi erano agitatissimi, entusiasti di scoprire posti nuovi, desiderosi di esplorare e così erano sempre in testa al gruppo. Il più piccolo rimaneva indietro rispetto alla sorella ed all’amichetta e così, ogni tanto, dopo aver tentato di rincorrerle senza risparmiare energie, chiesto ed urlato invano di essere aspettato, si fermava desolato in attesa di aggregarsi al gruppo dei genitori. Gli esploratori sistematicamente trovavano qualcosa di interessante da farci notare o di cui chiederci informazioni e pertanto il loro procedere è stato caratterizzato da un continuo tira e molla che visto da fuori ha sicuramente comportato un maggiore dispendio di energie.
LA DIFFICOLTA' DI OGNI DECISIONE
Quando c’erano tratti di discesa la velocità della loro corsa aumentava e per non lasciare troppo vuoto tra grandi e piccini ho iniziato a correre anch’io. Nel sentirsi inseguiti correvano e saltavano da una pietra all’altra ancora più veloci. Il bosco sicuramente ci ha notato tante sono state le risate e le urla che hanno accompagnato il nostro passaggio. La corsa si interrompeva e tornava un serioso silenzio ad ogni bivio. Girandosi verso di me chiedevano: destra o sinistra? Su o giù? Il sentiero era una novità anche per me e soprattutto quando la scelta poteva sembrare contro intuitiva rispetto alla macro direzione che dovevamo seguire ho preferito verificare su guida e cartina e quando queste risultavano troppo sommarie ho dato anche un’occhiata al cellulare. Grazie ad un’applicazione eccezionale non solo veniamo geolocalizzati sulla mappa, ma ci restituiva anche la direzione orientando semplicemente l’apparecchio al pari di una vera e propria bussola. La scelta potrebbe però non risultare semplicissima anche quando si è in possesso di tutte queste informazioni. Anzi più informazioni si hanno e più ci si potrebbe sentire in difficoltà o in imbarazzo se non si riescono ad interpretare bene.
Mi spiego meglio con un paio di esempi.
- Ad un bivio devi scegliere se proseguire lungo la bella discesa che stavi percorrendo o deviare verso l’alto. Allargando la mappa scopri che i due sentieri si possono ricongiungere più avanti e che le loro distanze si assomigliano. La scelta sembrerebbe scontata se uno non si fermasse anche ad osservare le curve di livello. Proseguendo in discesa si sarebbe infatti poi dovuto salire in modo piuttosto ripido, mentre deviando subito abbiamo potuto contenere la fatica.
- In diversi altri punti è capitato di dover decidere se girare per iniziare a tornare indietro o proseguire l’avventura. In questi casi la scelta non presentava difficoltà dal punto di vista tecnico, ma solo di carattere “politico”.
Quanto siamo ancora in grado di resistere per far in modo di trasformare una semplice passeggiata, in un’esperienza memorabile senza correre un eccessivo rischio di convertirla in un supplizio o peggio ancora in una mezza tragedia?
Avevo tarato il termometro del livello di energia sul piccolo Leo e sulla sua mamma appesantita dal pancione, ma un bambino ha sistematicamente la spia della riserva bruciata e quando finisce la benzina è dura farlo ripartire!
Leo saltava come un grillo e cercava di prendere il volo proprio come nell’immagine che accompagna questa storia, ma un attimo dopo ha inciampato ed è caduto. E’ stato bravissimo a rialzarsi ed a riprendersi, meglio di quanto avessi potuto aspettarmi a giudicare dallo schianto a terra che aveva subito. Questa sua capacità di reazione mi ha spinto, al bivio successivo a tenere duro e scegliere di allungare ancora una volta il giro percorrendo, tra l’altro, una sorta di sentiero balcone veramente magnifico (forse il tratto più bello dell'intera giornata).
Arrivati al mare ci siamo concessi una piccola merenda e ci siamo rilassati, forse troppo. Da li in poi è stata dura. La stanchezza ha incominciato a farsi sentire, i piedi a fare male e senz’altro tutti avremmo preferito scendere in spiaggia a costruire castelli o a distenderci piuttosto che continuare a vederla dall’alto del lungomare a bordo strada.
Siamo arrivati alle nostre auto che il sole era già tramontato ed all’agriturismo era ormai praticamente buio nonostante l’orologio non fosse ancora stato portato indietro di un’ora. Qualcuno ha anche pestato una bella tortina, ma nell’insieme siamo stati fortunati. E' andata molto bene e probabilmente quando i bimbi saranno grandi conserveranno un bel ricordo di questa piccola avventura.
LA NOSTRA NATURA CI SPINGE A RISPARMIARCI
Ripercorrendo a distanza di una settimana quella giornata sono ancora una volta rimasto sorpreso dall’energia e dalla resistenza che siamo stati in grado di esprimere quando il contesto ci spinge a doverlo fare.
Siamo animali pigri, l’idea di far fatica ci ripugna, quella di soffrire non è nemmeno concepibile. Il primo passo spesso ci richiede uno sforzo immane ma una volta che iniziamo a ballare non ci ferma più nessuno e, a posteriori, sovente rimaniamo sorpresi delle nostre stesse capacità e delle enormi potenzialità che potremmo esprimere se solo riuscissimo a mettere a tacere una parte delle paure che la nostra testa ci impone.
L'ECONOMIA
E’ recente la comunicazione dell’ISTAT che evidenzia come il PIL italiano nel terzo trimestre sia cresciuto di oltre il 16%, contro una media europea del 12,7%. Il dato registrato è stato ben superiore alle aspettative del 13% che il nostro Governo aveva indicato nei documenti di economia e finanza e che Bankitalia e gli analisti avevano reputato ottimistiche attendendosi realisticamente un rimbalzo dell’11-12% dopo il tonfo registrato nel trimestre precedente.
IN ATTESA DELLE NUOVE MISURE EMERGENZIALI
Siamo oggi in attesa delle nuove ed ulteriori misure volte a contrastare il diffondersi di questo maledetto virus.
I tecnici del Comitato Scientifico hanno senz’altro analizzato bene la cartina, ma al Governo per decidere che strada prendere servono informazioni che nessuno è in grado di fornire.
Oggi probabilmente è sufficiente avere idea di cosa si vuole per il Paese (passeggiata, supplizio, tragedia o avventura memorabile) e trovare il coraggio di decidere assumendosi le relative responsabilità. Qualunque sia la decisione il senno di poi giudicherà ed avrà senz’altro qualcosa da ridire.
Egregio Presidente, capisco che la Sua non sia una passeggiata, ma rimane valida la massima che più si vuole, più si deve rischiare.
Probabilmente noi non riusciamo nemmeno ad immaginare alcuni dei rischi che Lei può vedere. Meglio così.
Ci dica solo dove andare e daremo fondo alle nostre energie e magari anche noi, persone normali, scopriremo che, in questo Stato di Emergenza, siamo dotati di “super poteri”.