Durante gli ultimi giorni del 2019 come di consueto all’approssimarsi del Capodanno sono transitate sui media una serie di classifiche ed il riepilogo di innovazioni, fatti, personaggi, canzoni, neologismi che hanno caratterizzato non solo l’ultimo anno, ma in alcuni casi l’intero decennio appena trascorso.
Allargare l’orizzonte temporale agli ultimi 10 anni mi ha fatto un po’ effetto. Non solo perché mi ha reso ancor più consapevole di quanto possano essere ormai parte integrante ed inscindibile della mia vita beni, servizi, modi di dire, di pensare, di comportarsi di cui prima di allora facevamo tutti regolarmente a meno perché o non esistevano o risultavano ai più inaccessibili, ma anche perché nell’unire i puntini salienti di questo decennio è come se avessi individuato la rotta che abbiamo seguito. Puntini che potrebbero anche aiutare ad intuire dove stiamo andando.
In questo contesto non ho però sentito nulla sulle novità fiscali che hanno caratterizzato gli ultimi 10 anni di noi italiani e quindi prima di approfondire lo studio e la divulgazione di quelle approvate con la Legge di Bilancio 2020 (L. 160 del 27/12/2019) ho pensato di tracciare la macro rotta che abbiamo preso, senza ovviamente alcuna pretesa di esaustività e con tutto il beneficio d’inventario del caso.
MAGGIORI TASSE
- Nel 2011 è stata introdotta "in via sperimentale" l’IMU che insieme alla sorella TASI hanno mandato in pensione la vecchia Imposta Comunale sugli Immobili comportando per gli italiani un prelievo patrimoniale che possiamo grossolanamente stimare in misura più che doppia rispetto a quello dell’ICI.
- L’aliquota IVA ordinaria nel 2012 è cresciuta dal 20 al 21% e due anni dopo è passata all’attuale 22%. Dalla legge di bilancio dell’anno 2015 è stato inoltre sistematicamente previsto l’incremento dell’IVA come clausola di salvaguardia. Finora sono sempre riusciti a trovare i fondi per disinnescare la clausola di salvaguardia, ma il solco della rotta è sempre più profondo.
- Anche l’imposta sostitutiva sui redditi di capitale ed in particolare quella su dividendi e plusvalenze è più che raddoppiata negli anni 10, passando dal 12,5% al 26% con un breve periodo al 20% nel periodo compreso tra l’1/1/2012 ed il 30/6/2014; più recentemente il trattamento fiscale delle partecipazioni qualificate è stato equiparato a quello forfettario e sostitutivo di cui sopra con un incremento di prelievo di diversi punti percentuali.
- Infine i contributi INPS di artigiani, commercianti e collaboratori iscritti alla gestione separata sono cresciuti in modo sistematico fino ad un massimo di 6-7 punti percentuali (le aliquote dei collaboratori già iscritti ad un’altra gestione previdenziale o già titolari di pensione nel 2010 versavano il 17% mentre nel 2019 il 24%) confermando il trend già avviato nel decennio precedente.
MINORI TASSE
- L’IRES è scesa a partire dal 2016 di ulteriori 3,5 punti percentuali passando dal 27,5% al 24% e completando un iter di riduzione della tassazione dei redditi prodotti dalle persone giuridiche che fino alla fine dell’anno 2000 prevedeva ancora un'aliquota nominale del 37%. Nel contempo è aumentato il prelievo anche nei confronti dei soci titolari di partecipazioni qualificate in caso di distribuzione di dividendi. Il tutto al fine di favorire il reinvestimento degli utili nel sistema produttivo ed al fine di cercare di garantire invarianza di gettito fiscale per l’Erario.
- E’ stato finalmente ridotto il peso dell’IRAP sulle imprese che offrivano posti di lavoro dipendente.
- E’ stata ammessa in deduzione dai redditi d’impresa e di lavoro autonomo almeno una parte dell’IRAP e dell’IMU pagate nell’esercizio.
NUOVI ADEMPIMENTI
- L’introduzione della Fattura Elettronica è stata sicuramente la novità più dirompente di questo decennio; si è partiti con quella verso le sole Pubbliche Amministrazioni per poi estenderla sostanzialmente a tutte le partite IVA a partire dall’1/1/2019.
- Per consentire la gestione del 730 precompilato e facilitare teoricamente la vita a milioni di dipendenti e pensionati (quasi fossero cittadini di serie B rispetto a quelli titolari di redditi derivanti da attività d’impresa o lavoro autonomo) sono stati nuovi adempimenti a carico di tutti gli operatori del settore medico/sanitario, dei veterinari, degli amministratori di condominio ed ovviamente i sostituti d’imposta in generale anticipando e modificando la trasmissione delle certificazioni uniche delle ritenute operate.
- Con lo scopo di ridurre le frodi IVA, l’evasione e consentire di anticipare il momento per la riscossione dei carenti versamenti IVA sono stati introdotti nuovi adempimenti come il cosiddetto spesometro (una sorta di elenco clienti e fornitori su base semestrale venuto poi meno a seguito dell’introduzione della fatturazione elettronica), la comunicazione periodica IVA con cadenza trimestrale, il cosiddetto esterometro con periodicità mensile, le dichiarazioni relative alle lettere d’intento emesse da parte degli esportatori abituali che intendono acquistare senza l’applicazione dell’IVA ed infine sono state fortemente inasprite le procedure per poter utilizzare in compensazione i crediti d’imposta (IVA e più recentemente anche imposte dirette) prevedendo l’invio preventivo delle relative dichiarazioni, l’apposizione di visti di conformità da parte di professionisti opportunamente assicurati a beneficio dell’Agenzia delle Entrate e la gestione dei relativi F24 esclusivamente tramite il canale telematico dell’Agenzia delle Entrate.
LE IMPOSTE SOSTITUTIVE
- L’introduzione del regime forfettario che ha debuttato nel 2015 ed è stato successivamente ampliato nel 2019 è senz’altro una forma di semplificazione ed agevolazione tra le più interessanti degli ultimi anni per piccole imprese, artigiani e lavoratori autonomi più o meno marginali.
- Per le persone fisiche proprietarie di fabbricati ad uso abitativo e, più recentemente, anche di locali commerciali di categoria C/1 e di appartamenti destinati a ricettività turistica (cosiddette locazioni brevi) è stata introdotta la cedolare secca (21% o 10% a seconda della tipologia di contratto/canone) che azzera le imposte indirette collegate alla registrazione dei relativi contratti ed evita il cumulo degli affitti con eventuali altri redditi soggetti ad IRPEF in misura progressiva.
- Per i super ricchi stranieri che si trasferiscono stabilmente in Italia è stata introdotta la possibilità di optare per un’imposta sostitutiva di forfettari € 100.000 all’anno per la tassazione di tutti i loro redditi prodotti fuori dai confini nazionali e più recentemente per i pensionati stranieri che intendono trasferire la residenza in un comune del Sud Italia e delle Isole è stata introdotta una flat tax del 7% in sostituzione dell’IRPEF.
LE AGEVOLAZIONI
- Il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo di cui all’articolo 3 del DL 145/2013 ha rappresentato per molte imprese dinamiche ed innovative il più consistente e generoso contributo degli ultimi anni.
- Nel contempo, per evitare che venisse trasferito all’estero il diritto allo sfruttamento di marchi e dei know how di processo e di prodotto a carattere strettamente immateriale è stato introdotto il PATENT BOX: un po’ macchinoso nella sua prima impostazione, ma più recentemente semplificato e snellito e nei casi di maggior successo sicuramente molto vantaggioso.
- Per cercare di favorire la capitalizzazione delle imprese italiane in questo decennio caratterizzato dal più lungo e profondo periodo di crisi economica dell’epoca moderna è stato introdotto l’Aiuto alla Crescita Economica (ACE) per premiare coloro che mantenevano gli utili in azienda o che provvedevano a immettere nuove risorse a titolo di capitale di rischio. Inoltre, a seguito delle modifiche introdotte nel 2011, le perdite fiscali diventano riportabili senza più alcun limite temporale (prima invece si prescriveva il diritto decorso il quinto anno dalla loro formazione ad eccezione di quelle conseguite nei primi 3 esercizi).
- Per cercare di favorire la ripresa degli investimenti produttivi e la transizione a sistemi e procedure di lavorazione di ultima generazione (industria 4.0) si sono susseguiti in forme e misure diverse bonus investimenti, super ed iper ammortamenti, bonus formazione.
- I contribuenti titolari di reddito di lavoro dipendente ed assimilati a partire da maggio 2014 hanno potuto beneficiare di 80 euro in più in busta paga grazie al cosiddetto Bonus Renzi che resiste ancora oggi.
- Il Governo Renzi a partire dal 2016 ha anche avviato la prassi di una nuova forma di elargizione a beneficio dei giovani italiani che compiono 18 da destinare all’acquisto di prodotti e servizi socio culturali (cosiddetto Bonus Cultura)
- E’ stato finalmente sistematizzato il bonus ristrutturazioni e nel contempo sono state introdotte nuove forme di agevolazioni per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica (Bonus Mobili), per interventi volti alla riqualificazione di immobili situati in zone di rilevante pericolo sismico (Sisma Bonus) e per la sistemazione a verde di parchi e giardini di pertinenza delle nostre abitazioni che si va ad aggiungere alle detrazioni già previste per interventi di manutenzione e salvaguardia dei nostri boschi e terreni.
ALCUNE DELLE MILLE PROROGHE e QUELLO CHE NON E’ MAI ENTRATO IN VIGORE
- La rivalutazione di quote di partecipazione e terreni viene sistematicamente riproposta di anno in anno sebbene a prezzi sempre più cari a tal punto che c’è da chiedersi che senso abbia continuare a mantenere la regola generale circa la tassazione delle plusvalenze su tale genere di beni.
- E’ stata confermata in ciascun anno dal 2012 ad oggi la maggiore detrazione del 50% (rispetto all’ordinario 36%) degli interventi di ristrutturazione edilizia ed il maggior massimale di spesa (96.000 per unità abitativa rispetto agli ordinari 48.000). Analogamente le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica sono stati sistematicamente aumentate al 65% rispetto all’ordinario 55%.
- La rottamazione delle cartelle esattoriali è arrivata alla versione Ter e chissà che per esigenze di gettito un giorno non venga riproposta una versione Quater.
- Per contro si è parlato tanto di poter consentire anche a persone fisiche e società di persone esercenti attività di impresa di poter beneficiare di una tassazione ad aliquota fissa (24% in luogo di quella progressiva IRPEF per tutto il reddito prodotto e non distribuito a beneficio di soci e titolare) al pari dei soggetti IRES, ma la cosiddetta IRI di fatto non è mai entrata in vigore.
- L’annunciata riforma del catasto che doveva prevedere, tra l’altro, un parziale riallineamento dei valori catastali con quelli di mercato studiati e monitorati per anni dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare e l’abbandono del sistema di calcolo dei valori sul numero di vani per passare ai più semplici e ragionevole metri quadrati è rimasta lettera morta nonostante fosse pronta.
AUSPICIO PER IL FISCO DEL FUTURO
In tutto ciò il fattore che accomuna il decennio appena trascorso con quello precedente, che posso dire di aver vissuto quasi per intero, è a mio avviso rappresentato da un continuo legiferare, quasi frenetico ed un po’ schizofrenico, accompagnato da un inasprimento delle procedure amministrative a discapito delle tanto sbandierate semplificazioni, della compliance e delle facilitazioni che potrebbero offrire le nuove tecnologie.
Un po’ utopisticamente mi auguro però che in questo nuovo decennio il fisco del futuro possa trovare il coraggio di dipendere un po’ di meno dalle esigenze di gettito del brevissimo periodo, ma di far prevalere una chiara visione strategica di più lungo periodo e che per ogni nuova norma che si pensi di introdurre venga anche stimato il costo della sua applicazione a carico dei contribuenti. Per avere un barlume di speranza per avveramento dell’utopico buon auspicio dovrebbero forse prima essere modificate le modalità con cui viene impostata la cosiddetta Legge di Bilancio che tutti gli anni si trasforma in un gran calderone in cui viene fatta confluire una marea di minuscoli interessi particolari da approvare l’ultimo giorno utile a suon di colpi di fiducia nella frenesia di voler mangiare il panettone.