IL MONOPOLIO DI PEDRO

Gli economisti guardano con sospetto e preoccupazione ogni forma di monopolio perché in via generale riduce la massimizzazione del benessere del popolo dei consumatori.

La visione della microeconomia è sicuramente un po’ primitiva perché limita il benessere della singola persona alla semplice possibilità di acquistare un paniere di beni e servizi maggiore ad un prezzo quanto più possibile contenuto, ma, con gli opportuni accorgimenti, la metafora, può tornare utile per comprendere cosa sta capitando attorno a noi con il monopolio di Pedro.

In queste poche righe mi diverte l’idea di iniziare a dare un po’ meno importanza al fenomeno COVID, pur senza mancargli di rispetto, dandogli le sembianze di una persona che chiameremo Pedro in omaggio al suo elevato peso specifico ed alla mutazione spagnola che pare aver assunto il virus.

 

DEFINIZIONE DI MONOPOLIO

Si ha un monopolio quando, nell’ambito di una specifica produzione di beni o servizi si ha un unico soggetto che gestisce l’offerta controllandone i prezzi o le quantità immesse sul mercato.

 

LE CAUSE SCATENANTI

Un “regime” di monopolio prende corpo quando il mercato presenta una serie di “barriere all’ingresso” come per esempio:

  • la necessità di investimenti iniziali veramente molto elevati - come lo sono stati quelli per la costruzione delle reti ferroviarie o autostradali, quella per la distribuzione dell’energia, della comunicazione via telefono o come quella di cui si sta discutendo ora per garantire la connettività 5G - che rendono preferibile la presenza di un'unica impresa produttrice in quanto solo in presenza dei volumi di vendita che può offrire un intero mercato potranno essere recuperati (economie di scala);
  • conoscenze tecniche o scientifiche, fattori produttivi molto particolari (si pensi al sale), brevetti o licenze governative concesse in esclusiva che rendono unico e difficilmente sostituibile il prodotto offerto.

 

L’INTERVENTO DELLO STATO

Lo stato tende ad accentrare su di sé la gestione o almeno la regolamentazione di molti monopoli soprattutto quando si riferiscono alla produzione di beni o servizi considerati essenziali per i cittadini. In alcuni casi lo Stato interviene direttamente per sovvenzionare una parte dell’investimento iniziale in modo da offrire la possibilità di acquisto anche a quei gruppi di cittadini che difficilmente potrebbero farlo in condizioni di libero mercato semplicemente perché il bene o il servizio non sarebbe loro disponibile a prescindere dalla loro capacità o disponibilità di spesa.

Altre volte interviene al contrario, ma sempre a tutela dei cittadini, facendo pagare il bene volutamente di più. Con i tabacchi, per esempio, il maggior prezzo che incassa lo Stato da un lato serve come disincentivo ad un loro elevato consumo e dall’altro il relativo gettito può contribuire, almeno idealmente, alla spesa sanitaria che il sistema dovrà sostenere per curare i fumatori.

 

IL MONOPOLIO DI PEDRO

Anche con Pedro lo Stato ha voluto accentrare su di sé tutti i poteri per cercare di controllarlo e gestirlo al meglio a maggior tutela dei cittadini ed al fine di garantire loro il bene più essenziale e prezioso di tutti che è la vita.

La regolamentazione è stata copiosa. Le azioni e le non azioni all’inseguimento di Pedro si sono susseguite a ritmi forsennati.

Pedro però se ne infischia delle disposizioni dei Governi. La sua formula, pur in assenza di brevetto, è blindatissima e sebbene i ricercatori dell’intero pianeta abbiano lavorato incessantemente per provare scalfirlo nel frattempo è passato quasi un anno.

Pedro ha monopolizzato non solo le attenzioni e le cure del nostro sistema sanitario, ma anche le attività delle nostre imprese, i programmi in TV, i discorsi ed in alcuni casi anche pensieri delle persone.

Il monopolio di Pedro ha colpito duramente il mondo dello spettacolo, del divertimento, dell’arte, del movimento, della condivisione…

Pedro si è preso e continua a prendersi ampie fette di profitto a nostre spese.

Il benessere della maggior parte di noi, e non solo quello che viene misurato dalla microeconomia, è diminuito. Forse è aumentata la ricchezza dei pochissimi ricchi che erano già esageratamente ricchi, ma l’incremento della forbice con la grande massa dei più poveri e di quello che rimane del ceto medio non farà certamente bene al nostro vivere collettivo…

 

UNA DIVERSA CONCEZIONE DI ZONA ROSSA

I monopoli vanno non solo regolati perché in generale non sono economicamente efficienti. Vanno limitati e contenuti e possibilmente non solo confinandoli all’interno di una zona rossa grande o piccola a piacere.

La pesantezza di Pedro ci ha costretto a coprire naso e bocca limitando la nostra creatività e la nostra espressività.

Mi piace immaginare il momento in cui tutte le nostre ragazze di qualsiasi età potranno nuovamente evidenziare i lineamenti delle proprie labbra con un bel tratto di rossetto e renderci tutti partecipi…

Quel giorno potremo finalmente gioire di una diversa concezione di zona rossa e pur in assenza di qualsiasi forma di ristoro condividere all'unisono che il rosso dona a tutti!

I commenti sono chiusi