Nel lavoro come nella vita di tutti i giorni capita spesso di proporre qualcosa a qualcuno, di chiedere, invitare, spronare e qualche volta anche ordinare o comandare.
La risposta “SignorSì” mi è stata data solo per una breve parentesi di vita in cui ho indossato divise con le stellette cucite sulla punta dei colletti ed un’altra dorata ricamata sul petto.
E’ stata una parentesi che si è chiusa molto in fretta e da lì in poi le risposte sono state decisamente più variegate e colorite. Ora, a distanza di anni, specie nel rapporto con la piccola Maya temo si stia aprendo un’altra parentesi di segno spiccatamente contrario…
Non avevo mai riflettuto sul fatto che dopo il SI, un bel NO secco potesse essere la miglior risposta che si possa ricevere.
PERCHE’ NO E' UNA BUONA RISPOSTA
Innanzitutto il NO non impegna. Evita fin dal principio tutta la fatica, le responsabilità, fosse anche solo quella reputazionale, che può conseguire al raggiungimento di un accordo, alla condivisione di un progetto o alla semplice richiesta di una cortesia.
Ad una risposta secca e chiara di segno negativo viene spontaneo chiedere perché. E se l’interlocutore è diverso da Maya, normalmente cercherà di argomentare le ragioni della propria contrarietà. Se si instaura un minimo di dialogo, c’è la possibilità che si apra una trattativa in cui, a seguito di qualche reciproca concessione, si possa addivenire ad un accordo o alla condivisione di un progetto o di un'esperienza che da quel momento diventa comune.
Nel caso in cui le posizioni siano inconciliabili il proponente si organizzerà per comportarsi diversamente, ma con il sicuro vantaggio di aver dedicato tempo ed energie in misura estremamente contenuta.
PEGGIO DI TUTTO SONO LE NON RISPOSTE
Analoghe economie non si ottengono invece ogni qualvolta la risposta sia un’altra domanda o una serie di ennemila sotto-domande, sia vaga, interlocutoria o semplicemente rimandata ad un tempo futuro generalmente di tipo indeterminato.
Poi vediamo…Poi ne parliamo…Ci penso…Ti faccio sapere…Mi confronto con mia moglie…
Con risposte del genere il proponente rimane in sospeso con i suoi puntini.
Spesso accade che il POI rimanda POI o che il pensiero non venga mai messo a fuoco o che l’interlocutore si dimentichi di far sapere.
E così a distanza di un tempo tanto più lungo quanto minore è la faccia tosta del proponente (i venditori ce l’hanno tostissima!) si tenterà un’altra telefonata, si scriverà un’altra mail in coda a quelle precedenti o si tribolerà per organizzare un nuovo incontro o l’ennesima call.
Ai tentativi di telefonata si riceveranno cortesi SMS del tipo “Posso chiamarti più tardi?” o “Mi dispiace in questo momento non posso rispondere”.
Alla mail difficilmente si riceverà risposta e sarà sempre complicatissimo far conciliare le agende per fissare l’incontro.
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Grazie Ivano per avermi fatto presente che il NO è la seconda miglior risposta che si possa ricevere!