LE FORZE DEL VENTO

L’altro giorno è capitato che durante una delle mie sempre più rare corsette della pausa pranzo mi sia ritrovato nel parco di San Vito, a cui tanto sono affezionato, nel momento in cui aveva iniziato a soffiare con prepotenza un forte vento di maestrale.

Scendendo lungo il parco ho smesso di correre ed a un certo punto mi sono addirittura seduto in mezzo ad un prato per annusare quell’aria frizzante ed assimilare tutto quello che stava provocando attorno a me, abbandonando ogni vaga idea di allenamento e cancellando immediatamente tutte le elucubrazioni sui problemi del momento che avevano accompagnato la mia salita.

Anche lo smart orologio che indosso si accorge del mio diverso stato e, dopo essersi messo automaticamente in pausa, mi chiede se volessi terminare l’allenamento. Gli dico di pazientare ancora qualche istante e riprendo a respirare quell’aria rivolgendo lo sguardo proprio verso il nord ovest da cui stava arrivando.

 

DANZA CREATIVA

Il vento stava trasportando ovunque con danze vorticose le foglie ormai secche e leggere che erano cadute alla base degli alberi. Addio ad ordine e pulizia ha subito pensato il giardiniere che è in me!

Le foglie che volavano nell’aria erano però talmente numerose e si muovevano così velocemente da condizionare subito una seconda riflessione: come farà un solo uomo, anche se aiutato dal suo fido trattore, a raccoglierle tutte e ripulire prati e viali ristabilendo il diverso ordine a cui eravamo abituati?!

 

Il senso pratico mi ha subito portato a concludere che contro una tale forza non ci sarebbe stato trattore che avesse potuto competere e che qualsiasi sforzo sarebbe stato quasi del tutto inutile. In ottica decisamente più addirittura  controproducente per lo spreco dell’energia e del tempo che si fossero dedicati.

 

SEMI A PROPULSIONE

Una raffica laterale blocca per qualche istante la danza delle foglie e mette in movimento una pattuglia di micro elicotteri che vola alta sulla mia testa da sinistra verso destra.  Si tratta dei semi ad elica che si sono staccati da qualche pianta di acero e che non aspettavano altro che quella spintarella iniziale per partire alla ricerca di un nuovo angolo di terra in cui affondare nuove radici.

Quello spettacolo durato pochi intensissimi secondi mi ha riempito di gioia perché l’ho immaginato come il preludio di nuova vita .

 

CONCIME NATURALE

Riprende con la danza delle foglie, il dondolio degli alberi e il vigoroso rumore dell’aria…mi sdraio sull’erba e mi rannicchio in una posizione con cui schiena e gambe proteggono il mio volto dalle sferzate del vento e dall’urto casuale con qualche foglia.

Da quella nuova posizione noto che anche i fili d’erba si erano sdraiati a terra e quelli un po’ più lunghi abbracciavano le foglie che erano capitate nei loro paraggi.

Questa scena mi ha ridato un’improvvisa energia che mi ha fatto alzare di scatto e riprendere la corsa giù per il prato. Falcate lunghe e molleggiate!

 

MORALE

La forza del vento agita, scuote, piega ed in alcuni casi spezza e lacera specie quando incontra i rami secchi o le tele più stanche e consumate.

Il vento consuma, allontana, spariglia le carte, alza la polvere, crea disordine ed in alcuni casi può anche spaventare.

Riscopre angoli bui ed oscuri e al contempo ne ricopre altri tanto da non poterli più riconoscere.

La sua violenza contribuisce a generare nuova vita, la sua energia eleva ed alimenta.

Il vento prima o poi si placa e noi abbiamo imparato ad avere pazienza e ad aspettare per poi ripartire più forte di prima.

 

CONCLUSIONE

Dopo pochi salti lo smart orologio mi chiesto se volessi riprendere l’allenamento. Gli ho dato il consenso e lui ha ripreso a misurare ed immagazzinare un sacco informazioni che non guarderò mai!

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