Dalle Feste natalizie appena trascorse mi piace ripartire in questo primo giorno di lavoro 2018 con il piacevolissimo biglietto di auguri ricevuto da Marilena Florio caratterizzato dalla fotografia di cui sotto e dal “semplice” augurio di riuscire a “posare uno sguardo differente sulle cose di ogni giorno”. Mi sono interrogato per tutti i 7 giorni appena trascorsi a riprendermi dai, per me consueti, malanni del 3° giorno di vacanza sul cosa si dovesse intendere per “differente”, ma solo questa mattina mentre scendevo a piedi in mezzo al bosco ancora buio per andare a prendere il treno credo di aver trovato la giusta chiave di lettura.
L’occhio differente con cui un’artista come Marilena ci invita ad osservare le cose non può che essere quello della creatività tanto che Lei è convinta che possa cambiare il mondo! Personalmente credo che per cambiare il mondo ci vogliano anche alcuni ulteriori ingredienti, ma la creatività è sicuramente un elemento necessario.
Scendendo nel concreto della mia professione mi sono sempre rifiutato e mi rifiuto di dare seguito alle sollecitazioni un po’ “osè” di quei clienti che, non conoscendomi ancora bene, mi esortano nella ricerca di soluzioni alternative per la redazione di bilanci creativi o per un’applicazione creativa delle disposizioni fiscali. Eppure mi viene comunemente riconosciuta, e non solo dai clienti, una buona dose di creatività in quello che faccio e non solo a livello professionale.
Forse quest’apparente contraddizione è dovuta al fatto che un occhio creativo non è necessariamente quello che vede cose che non esistono, ma potrebbe anche essere quello che vede le solite cose dando loro semplicemente un senso diverso in funzione dei valori che lo contraddistinguono, del contesto in cui si trova e dell’obiettivo che si prefigge in quell’occasione.
In questo 2018 mi piacerebbe iniziare a lavorare per guardare con occhi diversi il rapporto che il contribuente comune, me compreso, ha nei confronti della fiscalità per tutto quello che gli viene chiesto di dare e di fare per adempiere a quello che viene considerato il più gravoso dei propri doveri di cittadino.
Ho delle idee in proposito, ma, nell’immediato, scendendo dal treno ripartirò ancora una volta dalle piccole azioni quali ad esempio:
- lasciare scendere dal regionale prima di me i diversi pendolari che anche oggi saranno ancora costretti a timbrare il cartellino;
- salutare e ringraziare chi mi ha fatto viaggiare su un vagone pulito, caldo e confortevole ed arrivare puntuale alla stazione nonostante la neve e qualsiasi ulteriore eventuale imprevisto;
- evitare di gettare fazzolettini e cartacce per terra;
- …
Che sia un bel 2018 da poter vedere con occhi scintillanti come la neve in tazza!