TAX THE RICH (MA SENZA ESAGERARE!)

Sono diventate virali le immagini dell’abito provocatorio della deputata americana Alexandra Ocasio Corte portante la scritta “TAX THE RICH”.

La provocazione consiste nel fatto che la Signora si è presentata vestita in quel modo con tanto di borsetta abbinata ad un evento di beneficienza il cui biglietto d’ingresso costava 30.000 dollari.

Se lo scopo, oltre a quello di far pubblicità alla sua persona, era quello di tornare a far parlare (come ricorre ciclicamente) di progressività e di una fiscalità chiamata a cercare di ridurre i divari sociali e le ineguaglianze credo ci sia riuscita.

 

LA PROGRESSIVITA’ SECONDO LA NOSTRA COSTITUZIONE

La progressività è il meccanismo tramite il quale chi ha di più contribuisce alla spesa pubblica in modo più che proporzionale rispetto a chi ha di meno e si traduce operativamente nella previsione di aliquote fiscali crescenti al crescere degli scaglioni di reddito imponibile, del grado di “raffinatezza” dei consumi necessari per sopravvivere e dell’aumento del patrimonio. Questo sistema dovrebbe garantire, almeno sulla carta, un prelievo equo in cui il “sacrificio” derivante dal privarsi di una parte di ciò che appartiene alla singola persona sia simile a prescindere dall’ammontare di ricchezza di cui questa possa disporre.

 

LA PROGRESSIVITA’ DEL PRELIEVO IRPEF IN CONCRETO

Nella seguente tabella (nostra elaborazione dei dati pubblicati dal MEF in merito ai redditi delle persone fisiche relativi al 2019 https://www1.finanze.gov.it/finanze3/analisi_stat/index.php?tree=2020 ) viene suddivisa la popolazione dei contribuenti italiani (circa 41,5 Milioni di persone che l’anno scorso hanno presentato direttamente o indirettamente una qualche forma di dichiarazione) in 4 macro classi per fascia di reddito complessivo, indicato quanto sono numerose e quanta IRPEF hanno complessivamente pagato rispetto al totale dell’imposta denunciata.

 

Fascia di reddito complessivo Numero di contribuenti IRPEF Pagata
Fino a 26.000

73,06%

24,45%

Da 26.000 a 60.000

23,05%

42,14%

Da 60.000 a 120.000

3,11%

17,91%

Oltre 120.000

0,78%

15,49%

Totale

100,00%

100,00%

 

Risulta evidente come la stragrande maggioranza dell’IRPEF (più del 75%) a cui si aggiungono con le medesime proporzioni le relative addizionali regionali e comunali viene pagata da poco più del 25% degli italiani.

 

OLTRE QUALE REDDITO SI E' CONSIDERATI RICCHI?

Non so quale soglia di reddito lordo avesse in mente la deputata americana Ocasio Corte per considerare una persona fisica ricca, ma stante il prezzo del biglietto dell’evento in cui ha sfoggiato il suo abito manifesto ritengo ragionevole immaginare qualcosa di più di 75.000 euro lordi.

Negli USA l’amministrazione Biden sta discutendo se innalzare l’aliquota di prelievo della fascia reddito più elevata, ossia quella oltre i 450.000 dollari dal 37 al 39,6%. Stanno anche valutando se proporre un ulteriore maggiorazione del 3% (per un totale del 42,6%) per i redditi superiori a 5 Milioni di dollari.

 

In Italia l’aliquota IREPF del 38% viene già applicata oggi a tutti coloro che maturano più di 28.000 euro di reddito complessivo lordo.

Oltre 55.000 euro scatta il 41%

ed oltre 75.000 euro il 43%.

A queste aliquote ricordiamo che devono sommarsi quelle delle addizionali regionali e comunali che possiamo stimare mediamente per i redditi superiori nell’ordine di grandezza di ulteriori 3,5 o 4 punti percentuali il che significa portare il prelievo sui redditi lordi al 46,5 / 47%.

Tralasciamo per pietà la componente di prelievo previdenziale, ma per chi vuole approfondire (e farsi ancor più male) rimando alla “vecchia” storia di Dis e Gual https://www.studiofabbromartini.it/pillole-fiscali/dis-e-gual-alle-prese-con-la-propria-dichiarazione-dei-redditi/

 

Pur considerando un po’ di effetto cambio nel rapporto €/$ e qualche differenza nel costo della vita tra New York e Milano risulta evidente a chiunque come un ricco per il fisco americano in Italia risulterebbe una sorta di Paperon de Paperoni mentre un ricco per il fisco italiano negli USA potrebbe avere buone probabilità di ricevere dei sussidi governativi.

 

Sarà molto complicato far quadrare i conti ma ancora una volta mi auguro che per predisporre la bozza del disegno di legge di riforma dell’intero sistema fiscale allo studio del Governo Draghi qualcuno si renda conto che gli scaglioni di reddito con cui sono attualmente ripartite le aliquote Irpef devono essere completamente rimodulati.

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